Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Amplificazione acustica e Forma Extraordinaria




L'amplificazione acustica è stata sicuramente una delle più grandi novità del'900, anche in campo chiesastico: i moderni apparecchi comparvero sugli Altari già agli inizi degli anni '40 e a Roma, dove la novità fu accolta positivamente, finalmente tutti potevano udire chiaramente la voce del Pontefice. Il microfono conquistò in poco tempo una posizione di notevole riguardo tra presbiteri ed Altari, almeno nelle Basiliche e nelle Cattedrali, tanto da giocare un ruolo molto influente nella Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II, affermandosi come strumento importante per diffondere la Liturgia della Parola in modo omogeneo, a tutti i fedeli.



Pio XII celebra la Messa Papale: sull'Altare della Confessione sono visibili tre microfoni.

Oggi i microfoni nei presbiteri sono quadruplicati e tante chiese sono state dotate di super impianti da far invidia alle balere e alle discoteche, con casse di diffusione e cavi sparsi un po' ovunque con risultati molto discutibili. Ma assieme ai numerosi parroci contagiati dalla "microfonomania" possiamo benissimo accostare anche quei Sacerdoti che Celebrano con la Forma Extraordinaria del Rito Romano colpiti dalla "microfonofobia". A questi ultimi, forse spaventati da un apparecchio che può sembrare chiassoso o legato a "spiriti liturgici" non consoni alla Messa Gregoriana, consigliamo la lettura del documento della S. Congregazione dei Riti, l'Instructio de Musica sacra et sacra Liturgia (...) datato 3 settembre 1958:


"E' lecito l'uso degli apparecchi chiamati "amplificatori", anche nelle azioni liturgiche e nei pii esercizi, se si tratta di amplificare la viva voce del Sacerdote celebrante oppure del "commentatore" o di altri che, secondo le rubriche o per ordine del rettore della chiesa, possono parlare" 
Il microfono dunque non è incompatibile con il Messale del 1962 ma anzi, in chiese ampie può essere un valido aiuto per la buona comprensione del Rito da parte dei fedeli e per i Sacerdote celebrante, non costretto ad aumentare a dismisura i toni nelle preghiere che le rubriche prevedono pronunciate ad alta voce. Per amplificare al meglio l'Altare, è quindi consigliabile l'uso di due apparecchi, disposti all'Epistola e al Vangelo, assicurando così anche uno spazio "inamplificato" per le parole da recitare in secreto. Perfetti quei piccoli microfoni panoramici (disponibili anche di forma piatta) spesso poco ingombranti, che assicurano una delicata amplificazione, e facili da posizionare sulle mensole dell'Altare all'occorrenza.



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