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Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Alla riscoperta di Oreste Ravanello


In gioventù fu costretto a ritirarsi dal Conservatorio di Venezia per "mancanza di attitudini musicali", uno dei più grandi organisti della sua epoca. L'Oreste Ravanello che sotto lo sguardo vigile del Patriarca di Venezia, l'allora Cardinal Sarto, duellava con Bossi e Perosi agli organi battenti della Basilica di San Marco compie centoquarant'anni e c'è chi lo festeggia riscoprendo la sua grandiosa figura, come la Cappella Antoniana, l'istituzione secolare guidata da Ravanello dal 1898 al 1939, dedica addirittura un'intero anno ad uno dei suoi più grandi direttori. 

Figlio di musicisti dilettanti, studiò pianoforte al Liceo Musicale «Benedetto Marcello» di Venezia, ma fu costretto a ritirarsi per mancanza di attitudini musicali. Studiò allora privatamente organo e composizione con Andrea Girardi, allora organista della Basilica di San Marco, e storia della musica e canto gregoriano con P. Angelo De Santi, diplomandosi a 16 anni alla commissione diocesana dell’Associazione Italiana Santa Cecilia.
Già all'età di 17 anni, nel 1889, divenne organista della Cappella Marciana a Venezia e, nel 1895, primo organista della Basilica, essendo, dal 1893, direttore della "Schola" Lorenzo Perosi, succeduto al Tebaldini. Contemporaneamente, Marco Enrico Bossi divenne direttore e insegnante d'organo al "Benedetto Marcello".
In questo periodo la collaborazione tra questi tre celebri musicisti, Bossi, Perosi e Ravanello, fu molto intensa, e i loro duelli d’improvvisazioni ai due organi di San Marco (Gaetano Callido, 1766 in Cornu Epistolae e William George Trice, 1893, in Cornu Evangelii), talvolta alla presenza del Cardinale Giuseppe Sarto, futuro Papa Pio X, divennero celebri anche fuori città.
Nel 1898 divenne direttore della Cappella Musicale della Basilica del Santo di Padova, incarico che tenne per 38 anni. Nel 1902 Bossi lo nominò suo successore alla cattedra d’organo. Dal 1912 al 1938 fu insegnante di composizione e direttore dell’Istituto musicale «Cesare Pollini» di Padova che, sotto la sua guida e grazie all'interessamento di Ottorino Respighi, ottenne il titolo di Conservatorio.
Morì a Padova, il 2 luglio 1939.

La maggior parte della sua produzione è rappresentata da brani destinati all'esecuzione vocale o strumentale di ambito liturgico. Un apprezzabile numero di composizioni per organo sono destinate all'esecuzione concertistica, composizioni che possono considerarsi a pieno titolo tra i capisaldi della musica organistica italiana del tempo. Oltre a queste, pubblicò anche due raccolte di studi pedagogici destinati all'apprendimento sistematico dello strumento, alcune opere teoriche sull'accompagnamento del canto gregoriano e sulla composizione e, in collaborazione con Luigi Bottazzo, un metodo intitolato "L'organista di chiesa".

Oreste Ravanello fu stimato come improvvisatore, organista e progettista strumentale, tanto da essere considerato con Bossi il più grande organista italiano dell'epoca.
Profondo studioso della polifonia antica (analizzò ad esempio l’opera completa di Palestrina) e fervente sostenitore del Movimento Ceciliano, rivolse prevalentemente la sua creatività alla musica liturgica.



 testo da wikipedia, immagini da g.immage

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